Mostra: Scritto nella pietra

A Milano una grande mostra per illustrare l’intreccio di culture e linguaggi tra l’antico e il contemporaneo attraverso le opere di tre artisti che lavorano con la calligrafia: Morioka Shizue, Nakajima Hiroyuki, Bruno Riva.

Il tema della protezione dell’ambiente si unisce a quello del valore della memoria, evocando un passato dove natura, ambiente e cultura non erano separati. In molte parti del mondo la presenza dell’uomo si è manifestata nel segno inciso sulle rocce: segno magico, simbolo, e poi scrittura.

Utilizzando le scritture più antiche dell’Asia Orientale, i tre artisti hanno creato opere di grande formato, progettate appositamente per le sale della Palazzina dei Bagni Misteriosi del Teatro Franco Parenti.

Per festeggiare il 50° anniversario del teatro è stata realizzata un’opera collettiva composta da cinquecento piccole calligrafie su carta artigianale, che saranno donate al pubblico.

Durante l’inaugurazione i tre artisti daranno vita a una performance calligrafica e nel weekend guideranno due seminari sulla Via della calligrafia.

mostra a cura di Katia Bagnoli e Bruno Riva

Dal 9 al 16 ottobre 2023
Palazzina dei Bagni Misteriosi del Teatro Franco Parenti
via Carlo Botta 18, Milano

Tutte le informazioni alla pagina http://www.shodo.it/scrittonellapietra/

Calligrafie in kana

 

Poesia su ventaglio. Calligrafia mia (Seisō 西荘 )

yo no naka wa
yume ka utsutsu ka
utsutsu to mo yume to mo
shirazu arite nakereba

世の中は
夢かうつつか
うつつとも
夢とも知らず
ありてなければ

Questo mondo
è sogno o realtà ?
non so se è realtà,
né se è sogno,
che esiste mentre non esiste.

(dal Kokinwakashū 古今和歌集 – poesia di anonimo –
traduzione di Ikuko Sagiyama)

Caratteri usati nella calligrafia:
よのなかはゆめかうつつかうつつともゆめともしらずありてなければ

 
 
 

Tesori d’inchiostro

Per il ciclo di conferenze
“LE EPIFANIE DELLA PAROLA
L’invenzione della scrittura nelle culture d’Oriente”
organizzato dall’Associazione culturale “In Asia”

Tesori d’inchiostro
L’arte della scrittura in Giappone
conferenza  di Carmen Covito
Sabato 21 Gennaio, ore 17.00
Teatro dell’Istituto Agli Angeli, Via Cesare Battisti 8, Verona.

La scrittura in ideogrammi, trasmessa dalla Cina in Giappone con i testi buddhisti nel VI secolo della nostra era, fu rapidamente adattata a una lingua strutturalmente diversa attraverso l’integrazione con due alfabeti sillabici (hiragana e katakana) ma conservò la sua fondamentale particolarità: nel gesto del pennello che scrive, utilità pratica ed espressione estetica sono tutt’uno. La calligrafia non è un semplice ornamento ma un’arte vera e propria, inseparabile dalla pittura e dalla poesia. E, come le altre arti tradizionali, l’arte della scrittura è ancora oggi una via per la realizzazione spirituale e una disciplina rigorosa, i cui segreti vengono trasmessi da maestro a discepolo come accade nell’ikebana, nel teatro o nelle arti marziali.
Ne ripercorreremo la storia, a partire dagli splendori dell’epoca Heian, quando le dame della corte imperiale dettero vita a una letteratura raffinata e complessa che si esprimeva in una forma calligrafica tipicamente e unicamente giapponese. In questa forma, chiamata kana, una speciale attenzione viene riservata alla scelta delle carte e dei pennelli, all’armonia della composizione, alla situazione e perfino all’abbigliamento del calligrafo, perché, come dice il più antico trattato sulla calligrafia, scritto nel 1170-1175 da Fujiwara Koreyuki per sua figlia Dama Daibu, “Non bisogna credere che debbano essere belli solo i caratteri. In tutte queste cose risiede lo splendore della Via”.

Carmen Covito, scrittrice di narrativa e studiosa, si occupa da molti anni di diffondere la conoscenza della cultura giapponese attraverso conferenze, lezioni, corsi e siti web. Membro dell’AISTUGIA (Associazione Italiana per gli Studi Giapponesi) e dell’EAJS (European Associations of Japanese Studies), dirige la rivista online AsiaTeatro (www.asiateatro.it) ed è vicepresidente dell’associazione culturale shodo.it per la calligrafia sino-giapponese.

Ama no hara (le pianure del cielo)

 

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L’Associazione culturale shodo.it presenta

天の原 Ama no hara (le pianure del cielo)

Performance e mostra di calligrafia giapponese contemporanea
MUDEC – Museo delle Culture
via Tortona 56, 20144 Milano

 

Sabato 15 ottobre 2016 alle ore 18:00
performance calligrafica di Bruno Riva
con un’introduzione di Carmen Covito

Esposizione di calligrafie giapponesi contemporanee
Opere di:
Kataoka Shikō 片岡紫江 (1928-2014)
Yonemoto Kōro 米本光露 (1956-2013)
Morioka Shizue森岡 静江
Nakajima Hiroyuki 中嶋宏行
Uehira Baikei上平 梅径
Yamada Tomie 山田富江
Katia Bagnoli 山吹
Bruno Riva 河元仙

Orario mostra
sabato 15 ottobre ore 12:00-22:00
domenica 16 ottobre ore 11:00-19:00
(domenica dimostrazioni e visite guidate alla mostra)

ingresso libero

Evento promosso dal Forum della Città Mondo e dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano

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Con il patrocinio del Consolato Generale del Giappone a Milano.

150° Logo

 

Evento inserito nelle celebrazioni ufficiali del 150° Anniversario delle relazioni tra Giappone e Italia.

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Per celebrare il 150°Anniversario delle relazioni tra Giappone e Italia, l’associazione culturale shodo.it presenta una performance calligrafica del maestro Bruno Riva, membro della Japan Educational Calligraphy Federation (Nihon Kyōiku Shodō Renmei). La performance è accompagnata da una mostra di calligrafie giapponesi contemporanee che sarà visitabile per due giorni nello Spazio delle Culture al MUDEC.

La calligrafia in Giappone è stata in ogni epoca un importante strumento di espressione culturale, considerata allo stesso livello artistico della pittura. Oggi si confronta con le avanguardie contemporanee pur mantenendo vivi tutti gli elementi della tradizione, e viene praticata dai giapponesi ma anche da artisti occidentali. Rappresenta quindi uno splendido esempio del dialogo tra antico e moderno, oriente e occidente, che caratterizza la cultura giapponese di oggi.

Durante la performance il maestro Riva scriverà due testi poetici su tela di grande formato (circa 2 x 14 metri).
La poesia in caratteri cinesi (kanji) scritta in orientamento orizzontale, da destra a sinistra, è il primo verso di un componimento del monaco Zen Ryōkan Taigu (1758-1831) mentre la poesia in alfabeto sillabico (kana), scritta in orientamento verticale su più colonne liberamente organizzate, da destra a sinistra, sulla parte iniziale della tela, è un waka di Abe no Nakamaro (698-770) che faceva parte della prima antologia imperiale di poesia in giapponese.
Le due poesie esprimono quindi due diverse forme di calligrafia e due diverse epoche della storia culturale giapponese: due diverse anime del Giappone, che vedremo armonizzarsi sulla superficie della tela così come sono in perfetta armonia nel grande flusso della cultura giapponese.

Il titolo «Ama no hara (le pianure del cielo)» è il primo verso della poesia di Abe no Nakamaro, in cui viene evocato il gesto dei viaggiatori che allontanandosi dall’antica capitale per andare verso occidente si volgevano ad ammirare ancora una volta la luna.

Poesia di Ryōkan Taigu 良寛大愚

Cammino lungo un corso d’acqua cercando la sorgente,
ma dove mi sembrava di vederla, stupito,
mi accorgo che la fonte di tutto non si raggiunge mai.
Ovunque il mio bastone si appoggi, scorrono mille rivoli.

(traduzione shodo.it)

步隨流水覓溪源,行到源頭卻惘然。
始悟真源行不到,倚筇隨處弄潺湲。

Poesia di Abe no Nakamaro 阿倍 仲麻呂 (698-770)

Spaziando con lo sguardo
nella piana celeste
scorgo la luna
fare capolino sulla vetta Mikasa
del monte Kasuga.
(traduzione di Andrea Maurizi)

Ama no hara / furisake mireba / kasuga naru / mikasa no yama ni / ideshi tsuki ka mo
天の原ふりさけ見ればかすがなる三笠の山に出でし月かも
(あまの原ふりさけ見ればかすがなるみかさの山にいでし月かも)

 

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Associazione culturale shodo.it
via Paolo Sarpi 36
20147 Milano
www.shodo.it

Cartella stampa: http://www.shodo.it/mudec-shodo-press/